Diego Tortelli ha firmato con Shoot me una creazione di circa mezz’ora, un balletto astratto ma tesissimo e carico di energia per l’intero gruppo dei sedici ballerini dell Aterballetto, in scena coi capelli glitterati, e abiti casual.

Bella la scelta dei ritmi fortissimi degli Spiritualized, gruppo rock inglese degli anni Novanta, mescolate alle poesie declamate da Jim Morrison, che dà una tensione carica agli incontri, alle azioni individuali e di gruppo, attraversate da una grande complicità e da una forza vertiginosa che dà la tonalità del racconto, espressa con perfezione tecnica dai danzatori.

Anna Bandettini, La Repubblica

Creazione per 16 danzatori della compagnia

Coreografia Diego Tortelli
Musica Spiritualized
Costumi Marco De Vincenzo
Luci Roman Fliegel

Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

Premiere
27 Aprile 2022, Reggio Emilia, Teatro Municipale Valli

SHOOT ME è una nuova creazione per tutta la compagnia accompagnata dalle musiche degli Spiritualized, gruppo rock inglese formatosi nel 1990, e da alcune registrazioni di poesie declamate dal cantante Jim Morrison che ci parlano di libertà.

Il lavoro nella sua costruzione si ispira al concept di “concerto-balletto” rivisitato in chiave contemporanea dove musica e danza si accompagnano in una composizione priva di narrazione, ma che grazie alla forza della musica, a volte aggressiva e altre volte poetica ci guida per creare immaginari aperti e a provare emozioni.

Parte fondamentale di SHOOT ME è la forza di un gruppo guidato da voci singole, il desiderio di un corpo che vuole essere osservato e un corpo che vuole farsi sentire, che vuole trasmettere.

Il lavoro si ispira a immagini di manifestazioni, pride, catwalks, tutto ciò che ci unisce in un gruppo che allo stesso tempo ci permette di non perdere la nostra voce. L’opposto esatto di una parata militare o di un partito politico. Parliamo della bellezza del corpo a servizio della comunità come mezzo di intrattenimento, ma anche di riflessione e ricerca.
Il termine “SHOOT ME” infatti viene utilizzato dai videomaker nel momento in cui si riprende con lo sguardo di una telecamera una azione da immortalare. Invece nella cultura pop il termine “SHOOT ME” in slang viene spesso anche indicato come la richiesta di provare delle emozioni dopo un periodo di alessitimia “please, shoot me with some feelings…”

Un lavoro frontale che vuole mettere in un rapporto diretto di scambio i danzatori sulla scena e il pubblico in platea: un gioco di seduzione, di sguardi, di sudore, un assalto ai sensi e un’ode al corpo, al respirare la stessa aria, sudore, lacrime, furia, pride.

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