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Spellbound Contemporary Ballet

An evening with Spellbound

Formami

Coreografie Mauro Astolfi
Musiche Joel Beving, Hans Zimmer & Benjamin Wallfisch
Disegno Luci Marco Policastro
Interpreti Maria Cossu, Mario Laterza, Giacomo Todeschi

Una produzione Spellbound con il contributo di MiBACT

Formami è una virtuale scatola nera ritrovata dopo un incidente: in questo caso non un incidente, è uno smarrimento, una gran confusione. È quel momento dove ci si perde, ma dove anche chiedendo indicazioni, si ha la sensazione che nessuno sappia veramente cosa consigliarci… spesso nella vita si cerca qualcuno che ci guidi in una direzione, che ci dia delle indicazioni… Ma poi si finisce a parlare con se stessi, come se si parlasse al nostro creatore e gli si chiedesse “formami!”. Se avessimo veramente una scatola nera in tutti nostri incidenti della vita, se sapessimo ricordare, e capire perché è successo… cominceremmo a formare altri corpi, un’altra mente, un’altra sensibilità. Formami è un movimento eterno.

 

Mysterious Engine

Coreografie Mauro Astolfi
Musiche AAVV
Disegno Luci Marco Policastro
Interpreti Lorenzo Capozzi, Giuliana Mele, Caterina Politi, Giacomo Todeschi 

Una produzione Spellbound con il contributo di MiBACT

Mysterious Engine è la prima di due parti di una nuova creazione che rivendica la condizione” di non libertà degli uomini. L’intenzione di noi esseri umani con il tempo diventa impermeabile, muta frequentemente e a causa di questo mutamento ad un certo punto si perde il contatto con i colori, con i suoni, con le parole.

Bisogna sapersi riprogrammare, partire dal corpo, dai nostri movimenti scomposti, disorganizzati per ridisegnare una strada percorribile e comprensibile. Bisogna ripristinare le condizioni per una libertà interiore e difenderla dagli attacchi degli istinti scatenati, cercare di rimanere autori dei propri desideri, piuttosto che far costruire le nostre vite dai desideri. La possibilità di questa scelta rende concreta la nostra ricerca per la libertà.

Mysterious Engine incentra la sua ricerca sui fattori che determinano un aumento del campo di visione di tutto quello che ci circonda, la pelle, le ossa, il battito cardiaco diventano altro rispetto a quello che anatomicamente si conosce e ogni cosa diventa un motore incredibile che può funzionare in modo diverso . Un altro piccolo passo per la conquista della libertà è sprofondare nel mistero del nostro funzionamento e non dare nulla mai per completamente conosciuto.

 

Rossini Ouvertures
estratti

Coreografie Mauro Astolfi
Musiche Gioachino Rossini
Disegno Luci Marco Policastro
Costumi Verdiana Angelucci
Interpreti Maria Cossu, Giuliana Mele, Lorenzo Capozzi, Aurora Stretti, Alice Colombo, Caterina Politi, Mario Laterza, Pablo Girolami, Giacomo Todeschi

Una produzione Spellbound con il contributo del MiBACT, della Regione Lazio in collaborazione con il Comitato promotore delle celebrazioni rossiniane, il Comune di Pesaro & AMAT

 

“La lettura di Augusto Benemeglio sulla vita di Rossini, su quella “Follia organizzata” è stata per me profondamente e assolutamente illuminante. Sono sinceramente stato sedotto in 24 ore di ascolto continuo e ripetuto dal mondo rossiniano, da questa genialità così prorompente e inebriante ma che al tempo stesso viveva camminando a braccetto con tante macchie nere, dilaniato da un profondo mal di vivere che, attraverso una fortissima ed energetica personalità, al limite del bipolarismo, ha creato opere musicali di una grazia assoluta ed eterna.

Nelle sue lunghissime notti, sempre più insonni, Rossini viveva ormai in due mondi, che a momenti si avvicinavano, quasi si toccavano, e solo la sua infinita capacità di creare, la sua passione per il godimento fisico, sensoriale, per la cucina, per il sesso, riuscivano momentaneamente ad anestetizzare quello che stava accadendo nel suo corpo e nella sua mente.

La sua era musica estrema. Il segno di una forza e di una energia superiore, ed ho volutamente cercato di creare una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di seduzioni, di suggestioni … ho passato molto tempo pensando come si sarebbe potuto tradurre in movimento la sua genialità compositiva. Non ho sentito di lavorare su un’astrazione, ho cercato e ho “sentito” come raccontare la vibrazione della sua musica: mi sono letteralmente lasciato trasportare, ed è stata un’esperienza unica.” Mauro Astolfi

 

 

 

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