“Lo struggente ed elusivo 14’20” che Jiří Kylián ha estratto da una pièce più lunga (27’52”), duetto costruito con nitore compositivo e con la consueta capacità di immergere lo spettatore in un’atmosfera emozionale suggestiva.”

Silvia Poletti, Danza&Danza

Il titolo 14’20” deriva semplicemente dalla durata di questo pezzo. Si tratta, infatti, di una parte dell’opera originale intitolata 27’52”

La nostra vita sembra essere scandita dal tempo – Ma “tempo” è un termine molto astratto! Non sappiamo cosa sia il tempo.
Abbiamo creato macchine che misurano il tempo in maniera molto più accurata rispetto a prima.
Questo aspetto è sicuramente molto importante, ma diversi filosofi ci dicono che il “tempo” non esiste – Ci insegnano che il “tempo” è solo un’invenzione degli esseri umani.
Tutto ciò è possibile, ma una cosa è certa: il nostro tempo è scandito da due brevissimi momenti, il momento in cui nasciamo e quello in cui moriamo.

L’opera che ho realizzato non riguarda solo il “tempo”.
Affronta anche altri temi quali la “velocità”, l’”amore” e l’”invecchiamento”.
In effetti è tutto molto semplice, ma anche incredibilmente complicato e, di sicuro, totalmente inspiegabile.

Jiří Kylián. L’Aia, Paesi Bassi – 22 luglio 2013

estratto/duo dall’opera 27’52”

Coreografia Jiří Kylián
Musica Dirk Haubrich (nuova composizione, basata su 2 temi di Gustav Mahler)
Scene Jiří Kylián
Costumi Joke Visser
Luci Kees Tjebbes

Durata 14’ 20’’ – Per due danzatori

Prima mondiale di 27’52’’
L’Aia (Paesi Bassi) Nederlands Dans Theater 2, Lucent Danstheater,

21 febbraio 2002

Prima di 14’20’’
Reggio Emilia (Italia), Teatro Valli, Gala dei Ritorni, 16 gennaio 2007

Riallestimento per Aterballetto
Reggio Emilia (Italia), Teatro Valli, 6 novembre 2015

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