Lost in è lo sviluppo di un’idea sulla quale Saul Daniele Ardillo ha lavorato per più di un anno. Una creazione che ci disegna davanti agli occhi la funzione forse più straordinaria dell’arte: aiutarci ad abitare, anche letteralmente, i nostri spazi vitali, offrendoli ad una visione distaccata e profonda, che lasci emergere quella bellezza che pare perduta.

Coreografia Saul Daniele Ardillo
Scene Jorge R. Pombo da sue opere originali
Musica Fryderyk Chopin
Sound design Alessandro Grisendi
Luci Carlo Cerri

Durata 25′Creazione per 5 danzatori della compagnia

Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto

Lost in è la versione teatrale di MAPS 1:610, progetto site-specific nato in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani.

Premiere

Versione site-specific_ MAPS 1:610
21 ottobre 2018, Festival After.Futuri Digitali, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia

Versione teatrale_Lost in
11 ottobre 2019, NID Platform, Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia

Un palcoscenico può presentarsi come una sorta di mappa ideale, nella quale il danzatore cerca i propri itinerari, si ferma perplesso -come fosse in una città sconosciuta- oppure si lancia con sicurezza lungo direzioni che sembrano appartenergli da sempre.

Lost in è lo sviluppo di un’idea sulla quale Saul Daniele Ardillo ha lavorato per più di un anno. Una creazione che ci disegna davanti agli occhi la funzione forse più straordinaria dell’arte: aiutarci ad abitare, anche letteralmente, i nostri spazi vitali, offrendoli ad una visione distaccata e profonda, che lasci emergere quella bellezza che pare perduta. Come la musica per pianoforte si fa strada tra suoni urbani e interferenze elettroniche.

Saul Daniele Ardillo è partito da mappe di grandi città, create dal pittore Jorge Pombo e posizionate per terra, sulle quali i cinque danzatori di Aterballetto hanno costruito la prima versione dello spettacolo, un site-specific di grande forza emotiva andato in scena a Palazzo da Mosto di Reggio Emilia nell’autunno del 2018, con il titolo MAPS 1:610 (allusione alla scala utilizzata).
In quella versione come nell’attuale per palcoscenico emergono la sensazione di perdersi, magari proprio nei luoghi o nelle relazioni che conosciamo meglio, oppure il bisogno di rifugiarsi in una piccola zona di comfort, sfuggendo le asperità vere o supposte di un viaggio.

Prossime date